Virginio Bracchi: un pioniere dello sci e del turismo a Bormio

Un viaggio attraverso la carriera di un uomo che ha trasformato Bormio in una meta sciistica di fama mondiale.

Un visionario nel mondo dello sci

Virginio Bracchi, scomparso recentemente all’età di 83 anni, è stato un nome fondamentale per il turismo invernale a Bormio. Direttore della società impianti per oltre 40 anni, ha saputo trasformare una località già nota per le sue terme in una delle mete sciistiche più ambite d’Italia. Sotto la sua guida, Bormio ha visto un’espansione senza precedenti, con l’introduzione di impianti moderni e un’organizzazione impeccabile che ha reso la stazione un punto di riferimento per gli amanti della neve.

Un’eredità di innovazione

Negli anni ’70, Bracchi ha gestito un sistema di impianti che si estendeva per 18 km, con 50 km di piste che abbracciavano le montagne circostanti. La sua visione non si limitava solo alla gestione degli impianti, ma si estendeva anche alla creazione di un’esperienza turistica completa. Virginio ha compreso l’importanza di coinvolgere la comunità locale, assicurandosi che ogni visitatore tornasse a casa con ricordi indimenticabili. La sua capacità di innovare ha portato all’introduzione di nuove funivie e seggiovie, rendendo l’accesso alle piste più semplice e veloce.

Un uomo di passione e dedizione

Bracchi non era solo un manager, ma un vero e proprio appassionato di sci. La sua carriera è iniziata da giovane, quando il padre lo portò a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. Da quel momento, la sua vita è stata dedicata a questo sport. Ha lavorato in diverse redazioni e ha contribuito a creare riviste e siti web dedicati allo sci e allo snowboard. La sua passione per la neve e la montagna si rifletteva in ogni aspetto del suo lavoro, rendendolo un punto di riferimento per molti. La sua eredità vive non solo nei numerosi impianti che ha contribuito a costruire, ma anche nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.

Scritto da Redazione

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