Rivoluzione sostenibile per le stazioni sciistiche dell’Alto Adige

Le associazioni chiedono un cambiamento radicale per una stagione sciistica sostenibile.

Un appello per un futuro sostenibile

In un momento cruciale per l’industria dello sci, diverse associazioni alpine e ambientaliste dell’Alto Adige, tra cui Alpenverein Südtirol e Climate Action, hanno lanciato un appello per ripensare il futuro delle stazioni sciistiche. Con l’avvio della stagione invernale, è emersa la necessità di un cambiamento radicale, in particolare dopo l’annuncio della Giunta provinciale di Bolzano riguardo all’aumento dei contributi pubblici per nuovi impianti di risalita. Le associazioni sottolineano che è fondamentale cogliere l’occasione dell’aggiornamento del Piano di settore per sviluppare nuove idee e trasformare l’Alto Adige in un modello di riferimento per il turismo sostenibile.

Verso una regione sciistica a emissioni zero

Le associazioni chiedono che l’Alto Adige diventi la prima regione sciistica al mondo a emissioni zero, rispettando il paesaggio e l’ambiente. Questo obiettivo ambizioso richiede un impegno concreto per promuovere una mobilità pubblica sostenibile e per ridurre l’impatto ambientale delle attività sciistiche. Secondo il Dossier Neve di Eurac Research, le condizioni della neve a 2000 metri potrebbero corrispondere a quelle attuali a 1000-1500 metri entro la fine del secolo, evidenziando l’urgenza di adottare misure efficaci per affrontare il cambiamento climatico.

Un’opportunità da non perdere

Il rinnovo del piano di settore per gli impianti di risalita e le piste da sci, previsto nei prossimi mesi, rappresenta un’opportunità unica per tracciare una nuova rotta verso la sostenibilità. Le associazioni avvertono che continuare a investire in impianti tradizionali potrebbe compromettere ulteriormente gli ecosistemi delicati delle montagne. È essenziale che le decisioni future siano guidate da una visione a lungo termine, che consideri non solo l’economia, ma anche la salute del nostro ambiente montano. Solo così l’Alto Adige potrà davvero affermarsi come un modello da seguire per altre regioni alpine.

Scritto da Redazione

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