Olimpiadi Milano-Cortina 2026: preparativi e sfide a un anno dall’evento

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Un anno di attesa per le Olimpiadi invernali

Con l’avvicinarsi della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, l’eccitazione cresce tra gli appassionati di sport e gli organizzatori. Andrea Varnier, amministratore delegato dei Giochi, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sui preparativi e le sfide che il team sta affrontando. A poco più di un anno dall’evento, Varnier ha sottolineato l’importanza di mantenere il budget sotto controllo e di garantire che non ci siano scheletri nel closet, un obiettivo ambizioso ma necessario per il successo dell’evento.

Il coinvolgimento dei volontari e il supporto di Jannik Sinner

Uno degli aspetti più incoraggianti dei preparativi è stato il coinvolgimento dei volontari. Grazie all’influenza del giovane tennista Jannik Sinner, il numero di candidati è aumentato notevolmente, superando le aspettative iniziali. Con quasi 87.000 candidature, l’organizzazione ha potuto contare su un pool di talenti diversificati, con un’età media più bassa rispetto ad altre aziende italiane e una significativa rappresentanza femminile. Questo entusiasmo è fondamentale per garantire un’atmosfera positiva e accogliente durante i Giochi.

Le sfide economiche e la raccolta fondi

Dal punto di vista economico, Varnier ha affermato che l’obiettivo di mantenere i costi a 1,6 miliardi di euro è ancora raggiungibile. Con circa 400 milioni di euro già raccolti attraverso sponsorizzazioni, il team è fiducioso di poter raggiungere il target prefissato. Tuttavia, la pressione è alta, e ogni euro conta. La vendita dei biglietti, che inizierà a febbraio, rappresenta un’altra opportunità per generare entrate e coinvolgere il pubblico. I prezzi dei biglietti sono stati stabiliti in modo trasparente, con pacchetti speciali disponibili per coloro che desiderano un’esperienza completa durante i Giochi.

Un’eredità duratura per Milano e Cortina

Una delle preoccupazioni principali è l’eredità che questi Giochi lasceranno alle città ospitanti. A differenza delle Olimpiadi di Torino, che hanno lasciato alcune strutture inutilizzate, Milano e Cortina puntano a creare impianti che possano essere utilizzati anche dopo l’evento. Varnier ha affermato che l’approccio diffuso delle Olimpiadi, che utilizza strutture già esistenti, contribuirà a evitare scheletri e a garantire un futuro sostenibile per le infrastrutture sportive. Questo spirito di responsabilità è fondamentale per il successo a lungo termine dei Giochi e per il loro impatto sulle comunità locali.

Scritto da Redazione

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