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Introduzione alle Olimpiadi Milano Cortina 2026
Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, cresce l’attenzione su come le opere necessarie per l’evento influenzeranno l’ambiente. A meno di un anno dall’inizio dei giochi, solo il 10% delle opere previste è stato completato, sollevando interrogativi sulla sostenibilità e sulla trasparenza dei progetti in corso.
La mancanza di trasparenza e i dati ambientali
Le associazioni che promuovono la campagna Open Olympics 2026 hanno recentemente pubblicato un report che evidenzia la carenza di dati riguardanti l’impatto ambientale delle opere. Solo 94 delle 100 opere previste sono state analizzate, con un valore economico di 3,4 miliardi di euro. La maggior parte delle opere è ancora in fase di progettazione, e solo 6 delle 59 opere da completare entro il 2026 sono state concluse. Questo solleva preoccupazioni su come verranno gestiti i costi e l’impatto ambientale.
Impatto delle opere sull’ambiente
Le associazioni chiedono una valutazione completa dell’impronta di CO2 generata dalle opere, sia per l’intero evento che per ciascun progetto. Questo è fondamentale per monitorare correttamente le emissioni di gas serra legate ai giochi. La mancanza di dati e di valutazioni ambientali è stata aggravata dai commissariamenti straordinari, che hanno bypassato le normali procedure di autorizzazione. Ciò potrebbe portare a scarichi di costi su ambiente e lavoro, compromettendo la qualità e la sostenibilità delle opere.
Rischi e opportunità per la sostenibilità
Il rapporto mette in guardia sui rischi legati alla velocità di realizzazione delle opere, che potrebbe compromettere la qualità del lavoro e la sostenibilità. È essenziale che le autorità competenti garantiscano un monitoraggio adeguato e trasparente per evitare che l’urgenza di completare i progetti porti a decisioni affrettate e dannose per l’ambiente. Le Olimpiadi possono rappresentare un’opportunità unica per promuovere pratiche sostenibili, ma solo se si agirà con responsabilità e attenzione.