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Il futuro delle gare di bob a Cortina
Le Olimpiadi invernali del 2026 si avvicinano e con esse crescono le preoccupazioni riguardo alla realizzazione della pista da bob a Cortina. La Fondazione Milano Cortina ha recentemente confermato che, se i lavori non saranno completati in tempo, si potrebbe ricorrere a un’alternativa negli Stati Uniti, precisamente a Lake Placid. Questa situazione ha riaperto il dibattito sulla capacità dell’Italia di ospitare eventi di tale portata, soprattutto dopo le rassicurazioni ricevute da Simico, l’ente responsabile della costruzione.
Il cantiere di Cortina: stato dei lavori
Attualmente, il cantiere di Cortina è in piena attività, con il 67% dei lavori già completati. Le prime sei curve della pista sono state terminate e si sta lavorando alla rifinitura delle piastre di partenza. Tuttavia, la scadenza di metà marzo per la pre-omologazione da parte del CIO è imminente e la pressione aumenta. Se i lavori non saranno ultimati, si dovrà considerare seriamente l’opzione di spostare le gare a Lake Placid, dove già si sono svolte le Olimpiadi nel 1932 e nel 1980.
Le reazioni e le implicazioni
Le dichiarazioni di atleti e funzionari sono state chiare: la maggior parte degli sportivi preferirebbe competere a Cortina, ma la possibilità di gareggiare in casa a Lake Placid non è da sottovalutare. Il governatore di New York ha espresso il suo supporto per il piano B, sottolineando l’importanza di avere un’alternativa pronta. Questo scenario, sebbene non ideale, potrebbe offrire opportunità agli atleti statunitensi di competere in un ambiente familiare. Tuttavia, la questione solleva interrogativi sul futuro delle infrastrutture sportive in Italia e sulla capacità del paese di gestire eventi di tale rilevanza.