L’impatto dell’aumento dei prezzi sul turismo in montagna

L'aumento dei costi degli alloggi e degli skipass riduce drasticamente il turismo invernale.

Un panorama in cambiamento per il turismo invernale

Negli ultimi anni, il turismo in montagna ha subito un cambiamento radicale, con un numero crescente di italiani che rinunciano alla tradizionale settimana bianca. Secondo i dati forniti da Assoutenti, nel 2025 si stima che circa 1 milione di italiani abbia abbandonato l’idea di trascorrere le vacanze sulla neve, portando a una diminuzione complessiva di quasi 4 milioni di presenze rispetto al 2023. Questo trend è principalmente attribuibile all’impennata dei prezzi, che ha reso sempre più difficile per le famiglie italiane permettersi una vacanza in montagna.

Aumenti dei costi: skipass e alloggi

Un’analisi approfondita dei dati rivela che i costi degli skipass sono aumentati di quasi il 30% negli ultimi tre anni, rendendo l’accesso alle piste da sci sempre più oneroso. Allo stesso modo, le strutture ricettive hanno visto un incremento delle tariffe del 20% rispetto al 2021. Questi rincari hanno portato a un cambiamento nelle abitudini degli italiani, che ora tendono a ridurre il numero di notti trascorse fuori casa o, in molti casi, a rinunciare completamente alla vacanza sulla neve. Nel 2023, 12 milioni di italiani si sono concessi una vacanza in montagna, mentre nel 2025 il numero è sceso a 8,2 milioni.

Ripercussioni economiche sul settore turistico

La diminuzione delle presenze turistiche ha conseguenze dirette sull’economia delle località montane. Il fatturato del settore è passato da 9,6 miliardi di euro nel 2023 a 5,8 miliardi nel 2025, segnando un calo drammatico del 39%. Questo crollo non solo colpisce le imprese turistiche, ma ha anche un impatto significativo sull’occupazione. Con meno turisti, diminuisce la domanda di personale nei ristoranti, negli hotel e nelle scuole di sci, mettendo a rischio i posti di lavoro dei lavoratori stagionali, già precari di per sé.

Il futuro del turismo in montagna

Se i prezzi continueranno a salire senza un riequilibrio tra domanda e offerta, il settore della montagna potrebbe affrontare una crisi profonda. Alcune località potrebbero essere costrette a ridurre gli orari di apertura degli impianti di risalita o addirittura a chiudere quelli meno redditizi. Questo scenario non solo minaccia l’economia delle località sciistiche, ma potrebbe anche compromettere l’intero ecosistema economico che ruota attorno al turismo invernale. È fondamentale che le autorità e gli operatori del settore trovino soluzioni per rendere le vacanze in montagna più accessibili, al fine di garantire un futuro sostenibile per questo importante comparto.

Scritto da Redazione

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