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Un visionario della montagna
Primo Bertagno, scomparso all’età di 76 anni, ha lasciato un segno indelebile nel panorama del turismo e dello sport montano in Friuli. Nato a Claut nel 1948, ha dedicato la sua vita a promuovere le bellezze naturali della Val Cellina, trasformandola in una meta ambita per gli appassionati di sport all’aria aperta. La sua visione lungimirante ha portato alla creazione di infrastrutture che hanno reso possibile lo sviluppo di attività come la canoa fluviale e lo sci, contribuendo così a valorizzare il territorio.
Un pioniere della canoa e dello sci
Negli anni ’70, Bertagno ha fondato una delle prime scuole di canoa del Triveneto, aprendo la strada a generazioni di atleti. La sua passione per lo sport non si è limitata alla canoa; ha anche avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo degli impianti sciistici nella regione, contribuendo alla costruzione di funivie e impianti di innevamento. Grazie al suo impegno, la Val Cellina è diventata un punto di riferimento per gli sport invernali, attirando visitatori da tutta Italia.
Un legame con le tradizioni locali
Negli ultimi anni della sua vita, Bertagno ha dedicato il suo tempo alla valorizzazione delle tradizioni artigianali della Val Cellina. Con il suo tornio a pedale, ha coinvolto artigiani locali in manifestazioni che celebrano le antiche pratiche artigianali, come la lavorazione del legno e la creazione di oggetti tradizionali. Eventi come il Palio dei mestieri di Cimolais hanno visto la partecipazione attiva della comunità, unendo passato e presente in un abbraccio di cultura e tradizione.
Un’eredità duratura
La figura di Primo Bertagno rimarrà sempre legata alla storia della Val Cellina. La sua dedizione allo sport, al turismo e all’associazionismo ha ispirato molti, creando un’eredità che continuerà a vivere attraverso le generazioni future. La comunità valcellinese, unita attorno alla sua famiglia, oggi lo ricorda con affetto e gratitudine, consapevole del grande impatto che ha avuto sul territorio e sulla vita di molti. La commemorazione funebre di oggi rappresenta non solo un momento di lutto, ma anche una celebrazione della vita di un uomo che ha saputo trasformare la sua passione in un’opera duratura per il bene della sua comunità.