La sfida dei migranti in Val di Susa: tra speranza e pericoli

Scopri la realtà dei migranti in Val di Susa e le sfide che affrontano ogni giorno.

Un rifugio nel cuore delle Alpi

Nel mese di dicembre, oltre 1.100 migranti hanno trovato assistenza medica presso l’ambulatorio allestito nel rifugio Fraternità Massi di Oulx, un comune situato in Val di Susa, vicino al confine tra Italia e Francia. Questo rifugio rappresenta un punto di riferimento cruciale per coloro che tentano di attraversare le Alpi in cerca di un futuro migliore. Molti di questi migranti arrivano con sintomi di ipotermia e congelamento, fratture e traumi, frutto delle difficoltà affrontate nel tentativo di oltrepassare la frontiera.

Il contesto dei respingimenti

Negli ultimi mesi, gli accessi all’ambulatorio sono aumentati drasticamente, raddoppiando rispetto ai primi dieci mesi dell’anno. Questo incremento è direttamente correlato ai nuovi respingimenti attuati dalla polizia francese, che ha intensificato i controlli alle frontiere. Dopo una pausa nei controlli aerei e terrestri, la Francia ha ripristinato le misure di sicurezza, giustificandole con la necessità di combattere le minacce terroristiche e le reti criminali che facilitano l’immigrazione irregolare. Di conseguenza, i migranti sono costretti a rischiare la vita in condizioni estremamente pericolose.

Le rotte migratorie cambiano

Oulx è da oltre dieci anni un crocevia per i migranti provenienti principalmente dal Medio Oriente e dall’Africa. Fino al 2021, la maggior parte di loro proveniva dai Balcani, ma dal 2023 si è assistito a un cambiamento nei flussi migratori. Oggi, molti migranti arrivano dal Marocco, Guinea, Camerun e Costa d’Avorio, seguendo la rotta del Mediterraneo centrale. Tra di loro, un numero crescente di giovani e minori non accompagnati, che rappresentano fino al 20% degli arrivi. Prima di proseguire verso Claviere, il punto di partenza per l’attraversamento del confine, quasi tutti si fermano al rifugio Fraternità Massi, dove ricevono assistenza e supporto.

Assistenza e solidarietà

Il rifugio, gestito dalla fondazione cattolica Talità Kum, offre ai migranti un letto, pasti caldi e servizi igienici. Grazie all’impegno di associazioni e volontari, sono stati forniti indumenti caldi e scarponi per affrontare il freddo invernale. L’assistenza sanitaria è garantita da Medici per i diritti umani e Rainbow for Africa, oltre alla Croce Rossa. Anche la diaconia valdese offre supporto legale gratuito. Fino a marzo 2021, molti migranti erano accolti in una casa cantoniera occupata, dove ricevevano cibo e assistenza medica in modo informale. Tuttavia, dopo lo sgombero, le attività sono state trasferite al rifugio, continuando a garantire un supporto vitale per chi cerca un futuro migliore.

Scritto da Redazione

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