Il futuro del salto con gli sci: sfide e opportunità per le donne

La Federazione Internazionale di Sci e Snowboard affronta resistenze nel nuovo quadriennio olimpico.

Un cambiamento atteso nel salto con gli sci

La Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (FIS) ha annunciato un’importante novità per il quadriennio olimpico: la sincronizzazione dei calendari di Coppa del Mondo maschile e femminile. Questo cambiamento mira a massimizzare le risorse e a risolvere problemi logistici che affliggono le squadre nazionali, consentendo loro di viaggiare insieme e riducendo l’impatto ambientale. Tuttavia, non tutte le nazioni sono favorevoli a questa riforma.

Le resistenze delle nazioni

Secondo quanto riportato dal quotidiano norvegese Dagbladet, Austria, Slovenia e Giappone hanno espresso preoccupazioni in una lettera indirizzata alla FIS. Queste nazioni sostengono che un cambiamento così radicale richieda un periodo di transizione di almeno quattro anni. In particolare, temono che la fusione delle stagioni possa compromettere le competizioni sui trampolini più piccoli, riservate alle donne fino al 2030/2031. La loro preoccupazione principale è la possibile perdita di località storiche per il salto, come i Normal Hill di Hinzenbach, Ljubno e Zao.

Le opinioni dei protagonisti

Il direttore sportivo del salto norvegese, Jan-Erik Aalbu, ha commentato la situazione affermando che la volontà di avere calendari unificati è forte, ma che la resistenza di tre nazioni rappresenta un passo indietro per il salto femminile. Anche Adam Malysz, ex campione e presidente della Federazione polacca di Sci, ha espresso il suo disaccordo, sottolineando che la popolarità delle gare maschili e femminili varia da paese a paese. Malysz ha messo in discussione la necessità di organizzare gare femminili ogni volta che si svolgono competizioni maschili.

Il futuro del salto con gli sci femminile

Aalbu ha evidenziato che le atlete hanno fatto enormi progressi dal lancio della Coppa del Mondo femminile nel 2009, ma che le opportunità di competizione rimangono insufficienti. Se le donne non possono gareggiare negli stessi eventi degli uomini, il rischio è di compromettere il loro sviluppo. La Norvegia si prepara a esprimere chiaramente la sua posizione durante la riunione primaverile della FIS, sperando che le nazioni contrarie possano riconsiderare la loro posizione. La crescita del salto femminile non può essere fermata, e le resistenze attuali sono viste come un ostacolo al progresso.

Scritto da Redazione

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