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Un successo inaspettato
Il cenone di Capodanno nei rifugi delle Orobie ha raggiunto livelli di popolarità senza precedenti, con richieste che superano le mille unità. Questo fenomeno ha sorpreso anche i gestori, che si trovano a dover gestire un’affluenza straordinaria. Il rifugio Albani, situato a Colere, è tra i più ricercati, con il gestore Chicco Zani che ha dovuto ampliare i posti letto per accogliere il numero crescente di ospiti. “Abbiamo 40 posti letto, ma ci stringeremo per arrivare a una cinquantina”, afferma Zani, sottolineando l’importanza della sicurezza per chi decide di trascorrere la notte in montagna.
La crescente attrattiva della montagna
La montagna sta diventando una meta ambita non solo per gli sportivi, ma anche per le famiglie e i gruppi di amici che cercano un’esperienza unica per festeggiare il Capodanno. La pandemia ha spinto molte persone a riscoprire il turismo di prossimità, e i rifugi delle Orobie si sono adattati a questa nuova domanda. Anche il rifugio Magnolini al Monte Pora ha registrato un tutto esaurito in pochi giorni dall’apertura delle prenotazioni, dimostrando che la voglia di natura e avventura è più forte che mai.
Un’esperienza indimenticabile
Ogni rifugio offre un’esperienza unica, con cene preparate con ingredienti locali e un’atmosfera accogliente. Il rifugio Vodala, ad esempio, ha organizzato un servizio di trasporto con un gatto delle nevi per facilitare l’accesso ai clienti. “Tutto esaurito da settembre”, racconta il gestore Alessandro Testa, evidenziando l’importanza di prenotare con largo anticipo. Anche il Campel a Lizzola ha raggiunto il tutto esaurito, con Omar Semperboni che afferma: “Ci vorrebbero tre o quattro Capodanni” per soddisfare tutte le richieste.
La sfida della sostenibilità
Nonostante il successo, i gestori dei rifugi devono affrontare anche la sfida della sostenibilità. Alcuni, come il rifugio Calvi a Carona, hanno optato per un approccio diverso, organizzando eventi che preservano lo spirito del rifugio di montagna. “Non sarà possibile fermarsi a dormire al rifugio”, spiega Andrea Berera, sottolineando l’importanza di mantenere un’atmosfera tranquilla e rispettosa della natura. Con l’aumento delle prenotazioni, è fondamentale trovare un equilibrio tra accoglienza e sostenibilità per garantire che i rifugi rimangano un luogo di rifugio e relax per tutti.