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Il ritorno di Giovanni Ticcò
La stagione 2024/25 è iniziata con molte incognite per Giovanni Ticcò, giovane talento del snowboard trentino. Un infortunio al polso durante l’estate aveva messo a rischio la sua partecipazione alle competizioni. Tuttavia, la determinazione e la resilienza di Ticcò hanno prevalso, portandolo a un recupero straordinario. Dopo mesi di duro lavoro e supporto da parte della sua squadra, l’atleta è riuscito a presentarsi in forma smagliante alla FESA Cup, dove ha conquistato la vittoria nella sprint, battendo il compagno di squadra Martino Carollo.
Un percorso di recupero impegnativo
Il percorso di recupero di Ticcò non è stato semplice. La rottura del polso e i successivi malanni autunnali hanno reso la preparazione per la stagione una vera sfida. In un’intervista rilasciata a Fondo Italia, Ticcò ha espresso la sua gratitudine verso le Fiamme Oro, la sua squadra, per il supporto ricevuto durante questo periodo difficile. “È stata una bella soddisfazione vincere qui a Slingia in FESA Cup”, ha dichiarato, sottolineando quanto fosse importante per lui tornare a competere dopo un periodo così travagliato.
La rivalità con Martino Carollo
La competizione tra Ticcò e Carollo è diventata un tema ricorrente nel circuito dello snowboard. I due atleti si sfidano regolarmente, creando un’atmosfera di sana rivalità. “Ormai abbiamo questo duello, una volta vinco io e l’altra lui”, ha commentato Ticcò, evidenziando il rispetto reciproco che c’è tra i due. La vittoria di oggi rappresenta non solo un traguardo personale, ma anche un segnale di come la perseveranza possa portare a risultati straordinari.
Guardando al futuro
Con la vittoria nella FESA Cup, Ticcò ha dimostrato di essere tornato al top della forma, ma non intende fermarsi qui. “Ci sono ancora altre due opportunità per fare bene”, ha affermato, guardando già alle prossime gare. La sua determinazione e il supporto della squadra lo accompagneranno nel suo percorso, mentre si prepara per le sfide future, incluso l’appuntamento a Davos. La storia di Giovanni Ticcò è un esempio di come la passione e la dedizione possano superare anche le avversità più difficili.