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Un patrimonio da valorizzare
Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti, è famosa per le sue bellezze naturali e per essere stata la sede dei Giochi Olimpici Invernali del 1956. Oggi, a pochi anni dalle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, si fa strada l’idea di un museo olimpico che raccolga la memoria di quell’evento storico. L’architetto e imprenditore Enrico Ghezze ha lanciato questa proposta, sottolineando l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio sportivo della città. La sua collezione, frutto di anni di ricerca e passione, include cimeli, fotografie e documenti che raccontano la storia di Cortina e dei suoi Giochi.
Un viaggio nella storia olimpica
Il museo non sarebbe solo un luogo di esposizione, ma un vero e proprio viaggio nella storia olimpica. Ghezze ha raccolto materiali provenienti da diverse fonti, tra cui mercatini e collezionisti privati in tutta Europa. La sua collezione include fotografie in bianco e nero, libri e riviste dell’epoca, che offrono uno spaccato unico di come erano vissuti i Giochi del 1956. “Dobbiamo imparare da altre località che hanno ospitato i Cinque Cerchi”, ha dichiarato Ghezze, evidenziando come un museo possa diventare un punto di riferimento per la città e per i turisti.
Il futuro olimpico di Cortina
Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, l’idea di un museo olimpico assume un significato ancora più rilevante. Cortina ha l’opportunità di raccontare la sua storia e di attrarre visitatori da tutto il mondo. Ghezze ha proposto non solo un museo dedicato ai Giochi del 1956, ma anche un Museo dello Sport che celebri tutte le discipline praticate nella regione. Questo progetto potrebbe diventare un simbolo di rinascita e di orgoglio per la comunità ampezzana, unendo passato e futuro in un’unica narrazione.